mercoledì 30 aprile 2008

L'altopiano dai 3 "avamposti"

Durante i miei primi giri e le mie prime passeggiate intorno al circuito del Laceno mi chiedevo sempre con passione se fossi mai riuscito ad osservare l'altopiano dall'alto. Osservavo i monti circostanti e notavo con spirito d'osservazione molte alture adatte allo scopo ma i primi tempi non conoscevo ancora bene la zona e quindi mi dedicavo solo alla scoperta nel piano. Man mano che le visite diventarono più frequenti inziai a scorgere il lago da posizioni sempre più affascinanti e nell'estate del 2006, esattamente il 23 Agosto per la prima volta mi affacciai dalla vetta del Monte Raiamagra con due cari amici (racconterò questa prima avventura). Purtroppo in quella occasione non avevo ancora la macchina fotografica e di quella famosa giornata non fu possibile immortalare niente, anche se dovrei avere qualcosa su un vecchio cellulare. L'altopiano dal Raiamagra da quota 1667 si apriva in tutto il suo splendore, era possibile osservare il lago (molto piccolo per la siccità), i boschetti della forestale e le pendici di Cervarolo e Cervialto. Questo primo "avamposto" è la meta più conosciuta da tutti i turisti in quanto facilmente raggiungibile con la seggiovia e posto a pochi passi dal rifugio Amatucci. Infatti al capolinea dopo circa 200 m segnalati da un cartello con scritto "Belvedere sul lago" troverete una ringhiera in legno dal quale è possibile affacciarsi e osservare il tutto tra la distesa di faggi che occupano il crinale della montagna. Una nota curiosa è invece la difficoltà di vedere la Cima del Raiamagra dal Lago a causa delle collinette che precedono la stessa.
Il monte Raiamagra però non è l'unico posto dove poter osservare dall'alto l'intero pianoro e affinchè nel mio archivio fotografico non mancassero visuali diverse un giorno di Settembre del 2007 decidemmo di "conquistare" la Cima del Monte Cervialto situata a 1809 m (vetta più alta dei Picentini). Dopo aver effettuato un sentiero che parte dal colle del Leone (avventura che racconterò sicuramente), si giunge alle creste del Cervialto dove una volta superate vi sarà possibile giungere alla stazione idrometeorologica della Regione Campania posta sulla cima e da li osservare il panorma. Il "secondo" avamposto è il più "incontaminato" per quanto riguarda la presenza dell'uomo, un posto selvaggio a contatto con i falchi ad alta quota e allietati dalla visione del Varco del Paradiso del Monte Accellica che vi lascierà senza parole. Dalla Cima del Cervialto è possibile tramite un sentiero di cresta o tramite una dolinaa giungere all'anticima e osservare il piano dal punto trigonometrico. Questo punto d'osservazione (il Cervialto in generale) offre diversi spunti paesaggistici, sicuramente più ampio come veduta del Raiamagra, dai 1809 l'immpressione del pianoro siutato a 1100 m sarà sempre più forte perchè riuscirete a notare l'irpinia alle sue spalle e le vallate circostanti.
Il re dei monti però non è l'ultimo posto dal quale è possibile osservare l'intero altopiano, infatti vi è ancora da definire il cosiddetto "terzo avamposto". Per un attimo tralasciamo i sentieri montani e le seggiovie ed entriamo in auto. Ritorniamo all'ingresso del piano e dirigiamoci verso la strada che attraversando ai campi conduce a Lioni. Dal piano ,attraversando alcuni pascoli ,parte una strada asfaltata che salendo all'inizio in una faggeta caratteristica da ambo i lati della carrreggiata, ci condurrà fin su un piccolo scollinamento. Lo scollinamento è facile da capire, non è segnalato, ma sicuramente ai vostri occhi sul lato destra della strada vi si aprirà una piccola mulattiera, inoltre una rupe difronte a voi vi delineerà questa zona. Posate la macchina e dirigetevi a piedi verso la mulattiera che conduce tra le rocce nella collinetta (se avete occhio noterete anche una freccia blu disegnata). Scavalcato il primo ostacolo, proseguendo sul crinale che tende dritto verso la prima gobba del Cervarolo, vi troverete su una piccola pianura dalla quale girando a destra e possibile giungere ad un piccolo dosso che affaccia direttamente sul Piano. Da questa collina la visuale apre a metà altezza tra i vari Monti, la cima del Raiamagra appena visibile caratterizzata dalle piste da sci, vi comparirà davanti sbucando dalle varie collinete; fondamentale è da qui la vista che si apre sul boschetto della forestale nel quale è presente un rifugio non visibile da altre postazioni.
Ora premettendo che di "avamposti" ce ne saranno a migliaia dato che ogni monte e ogni collina può essere esplorata e può essere "conquistata", in questo capitolo ho voluto concentrare l'attenzione sui tre punti d'osservazione più raggiungibili e più significativi del mio "viaggio". Sono molto curioso del "quarto avamposto",il Monte Piscacco, un luogo che purtroppo non ho avuto ancora modo di scoprire. Ma ovviamente ci stiamo già attrezzando per un'escursione degna di questo importante "obiettivo", sperando di potervi regalare le immagini al più presto.

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