lunedì 5 maggio 2008

Il microclima perfetto e mutevole

L'altopiano come meta in tutte le stagioni è un dato di fatto ed è un punto fermo, il clima invece è da analizzare perchè vario e ricco di sorprese a seconda delle condizioni meteorologiche. Capita infatti di trovarsi a fenomeni simili in inverno come in estate, naturalmente con le dovute variabili date i periodi.
Il Laceno come conformazione geografica è un luogo che da vita a numerosi fenomeni metereologici e sia l'altopiano che la presenza del lago sono elementi precisi di un microclima che fa impazzire gli appassionati di meteorologia campani e non solo.
Molte sono le storie di nevicate abbondanti, di metrate di neve mentre sulle Alpi si faticavano a raggiungere i 10 cm, molte ancora sono le storie di estese gelate e di temperature glaciali impensabili in Campania (eppure i -16.8° sono stati toccati sotto gli impianti di risalita, e forse si è giunti anche ai -21° nell'altopiano).
La grandezza del Laceno sta anche in questa capacità di aggregare e far appassionare migliaia di persone in Campania e in tutta Italia a questi fenomeni straordinari e degni di nota.
L'altopiano per la sua posizione a 1100 m e per la sua estensione e formazione a conca è il luogo ideale per la dispersione del calore durante la notte e quindi è l'ideale per quel fenomeno scientifico chiamato inversione termica. Cosi, capiterà di poter registrare minime da paura in inverno, quando l'assenza del vento permette la dispersione del calore più rapidamente e senza sosta, con parecchi gradi sottozero e inoltre notevoli saranno le escursioni termiche in estate dove diverse volte si è potuto constarare un calo di oltre 23° tra il giorno e la notte. Le brinate possibili in ogni periodo dell'anno e quel fenomeno particolare della nebbia quasi perennemente presente che rende caratteristico il paesaggio quasi tutte le mattine. L'inversione di notte rende gelido l'altopiano, raffredda erba ed acqua e ai primi raggi del sole il tutto si trasforma in nebbioni fitti e bassi che scompaiono solo quando il sole avrà completamente ricoperto con i suoi raggi la piana.
In inverno è consigliabile (con molta prudenza) recarsi sulla riva del lago al risveglio dei monti ed osservare la miriade di piante congelate e il lastrone di ghiaccio formatosi sull'acqua che fa splendere il sole e lo riflette verso le piante ed i monti.
Le nevicate frequenti a volte si trasformano in vere e proprie bufere e a Laceno non è difficile trovarsi in situazioni particolari da sovrascorrimento dove basta poco per gettare sulla terra oltre due metri di neve e rendere il tutto impraticabile (in seguito vi posterò la cronaca della possente nevicata del 21 Ottobre 2007).
In estate l'aria è frizzantina nonostante le temperature elevate ed il vento sarà l'artefice di questa sensazione di refrigerio che vi allieterà e vi renderà i soggiorni talmente piacevoli da rimpaingere l'altopiano ritornati nella calura della piana. Consigliabilissimo però attrezzarsi e organizzarsi sempre con giubbotti, maglie e ombrelli, in quanto nonostante nelle ondate calde, quando il phoen imperversa e la piana "arde", i temporali pomeridiani da termo-convettività possono essere all'ordine del giorno , tanto da passare dall'estate piena, all'autunno inoltrato.
Un microclima particolare difficile da interpretare e anche da narrare a volte; sempre ricco di sorprese e sempre ricco di particolarità, tanto che a volte (e secondo me è l'ideale) per parlare del clima lacnenese non occorrno tanto trattati scientifici o studi precisi, bensi narrazioni di eventi e di storie realmente accadute per documentare quel ch'è stato e classificare l'evento all'istante cercando di darsi una spiegazione convinti e consapevoli che la natura alla prossima occasione simile ci stupirà cambiando atteggiamento.